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SPOMENIK: la Jugoslavia che resta
By: Redazione Fuorirotta
In:news
venerdì 09 febbraio 2018

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“Spomenik, la Jugoslavia che resta”

di Eliana Albertini, Stefano Fasano e Veronica Tosetti

 

Cosa resta della Jugoslavia nei Balcani di oggi?

È l’interrogativo a cui hanno cercato di dare una risposta i tre protagonisti di questo viaggio FuoriRotta.

A muovere la loro curiosità è stata una manciata di foto di enormi monumenti di cemento risalenti agli anni ‘60 e ‘70, dalle architetture misteriose e affascinanti. Le didascalie dicevano che si trovavano in ogni angolo della penisola balcanica, come un trait d’union, un elemento per celebrare le guerre di liberazione dei partigiani e consolidare l’identità jugoslava. Per identificare quei simulacri di una cultura scomparsa, quasi degli artefatti archeologici moderni, c’è una parola, spomenik (споменици) ovvero monumento, uguale anch’essa da nord a sud dei Balcani. Una parola sola per tre lingue diverse, tre identità: una volta si chiamava serbo-croato, ora invece sono tre, diverse ma profondamente simili, a seconda di chi le parla e le scrive.

Quello che Eliana, Stefano e Veronica hanno imparato, in tre settimane di viaggio, dei Balcani, è il desiderio e l’urgenza di ricostruire, da capo. Un popolo prima unificato dalle guerre contro gli oppressori e più tardi diviso irreparabilmente dalle guerre intestine; un popolo che oggi la guerra vuole lasciarsela alle spalle. Di ciò sono convinti anche Rada e Skender, i due fondatori della Cooperativa Agricola “Insieme” di Bratunac, vicino Srebrenica, che produce marmellate e succhi di lamponi, more e mirtilli. Frutti di bosco, frutti di pace. I frutti di Bratunac.

Proprio da qui è nato “I Frutti di Bratunac”, la graphic novel (reportage a fumetti) che è stata realizzata al termine del viaggio, illustrata da Eliana e sceneggiata da Veronica.

Volete saperne di più? Ecco qualche assaggio!