diari Archivi - FuoriRotta

Dal 18 ottobre al 10 novembre 2014 Matteo Calore, Simone Falso e Andrea Segre hanno viaggiato attraverso la regione Kazaka occidentale, intorno alle sponde del Mar Caspio, dove i paesaggi immensi delle grandi steppe d’oriente si incrociano con i segni del passato sovietico e della presente industrializzazione, che coinvolge le più grandi multinazionali delle estrazioni minerarie e petrolifere. Proprio in quest’area geografica si concentra gran parte dell’attività dell’ENI in Kazakistan.
Il viaggio nei paesaggi kazaki e nelle storie di chi li popola non è stato solo un’opportunità di conoscenza inedita verso gli orizzonti delle steppe euro-asiatiche, ma ha offerto anche spunti per una nuova prospettiva sulla storia dello sviluppo industriale italiano, attraverso una sorta di specchio capovolto.

Da questo viaggio è nata un’intuizione. Da quell’intuizione è nato il Progetto FuoriRotta, con l’intento di raccogliere sguardi altri su luoghi altri, per disegnare le geografie dell’andare lento e attento.

In questa sezione è possibile ripercorrere alcuni momenti di quel viaggio, attraverso i diari raccolti dagli autori nel corso delle settimane passate in viaggio.

I lupi di Astana
mercoledì 19 novembre 2014

Il suo sguardo non si stacca mai. Ha le guance rosse per il freddo, respira piano e a fondo, con i piedi dà impercettibili colpi al ventre del suo cavallo e le mani coperte dai guanti di lana tengono strette la criniera. Ci guarda dall’alto al basso e sfida le nostre camere digitali in un […]

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AKSAY
martedì 11 novembre 2014

Svetlana ha compiuto sessant’anni da poco. E’ una donna russa. Non è vero, è una donna kazaka nel passaporto. Ma la sua fisionomia collima indubbiamente con quella che noi europei d’occidente chiamiamo “donna russa”. Capelli biondi corti, grandi occhi azzurri leggermente orientali, la pelle bianca, il volto rotondo e le guance rosse. Quando la incontriamo […]

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TERRE E ACQUE
giovedì 06 novembre 2014

A volte questi spazi sono così interminabili che sembra impossibile mantenere l’orientamento. Ci sono punti nelle steppe kazake in cui anche il vento si ferma. E’ come se l’assenza di ostacoli lo intimorisse, gli impedisse di aver voglia di raggiungere qualcosa o qualcuno. Quando il sole scende, l’arancione del tramonto copre quasi 180 gradi intorno […]

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Treni all’orizzonte
venerdì 31 ottobre 2014

Il viaggio in treno da  Aktau ad Atyrau dura 20 ore, dalle 19 alle 15 del giorno dopo. Sono 900 km e il treno si ferma spesso, anche molto spesso. Le stazioni sono piccole case bianche nella grande steppa buia. Il treno si ferma, il capostazione esce con una paletta luminosa, guarda una volta a […]

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Le steppe di Aktau
lunedì 27 ottobre 2014

Forse non c’è una via possibile per creare dialogo tra passato e futuro quando il passato è troppo pesante; ad Aktau di certo sembra non esserci. Tutto è intreccio tra ciò che fu e ciò che vuole diventare, ma le due dimensioni sembrano non guardarsi, non sfiorarsi, anche se in realtà appartengono alla vita di […]

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La bolla Agdam
venerdì 24 ottobre 2014

Il tempo non è sospeso, è immobile. Eppure scorre. Non capita quasi mai nelle nostre vite di dover semplicemente aspettare e di doverlo fare senza sapere per quanto tempo. Viviamo in un pezzo di mondo e in un era in cui la programmazione del tempo è alla base della nostra quotidianità. Alle 8 si va […]

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Diario dalla nave bloccata
mercoledì 22 ottobre 2014

h.13.00 Siamo fermi all’interno della nave mercantile azera Agdam da ormai undici ore. Ieri sera alle 22.30 ci hanno portato di corsa al nuovo porto mercantile di Baku, ad oltre 80 km dalla città. Nel deserto notturno tre poliziotti con grandi cappelli verdi hanno controllato i nostri passaporti, con gentilezza e evidentemente divertiti dalla nostra […]

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La telefonata
martedì 21 ottobre 2014

Ciao a tutti, questo voleva essere il primo diario di viaggio, il racconto di una lunga passeggiata nel cuore di Baku, tra le scenografie pulite dell’antico palazzo restaurato dello Shah e le vetrine del lusso globale, tra il futuro villaggio euro-olimpico e gli autobus gremiti di ex-classe operaia. Stavamo per iniziare a scrivere e a […]

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