I sogni del Lago Salato - FuoriRotta

I SOGNI DEL LAGO SALATO

DREAMS OF THE SALT LAKE

Andrea Segre

Italia / Italy


RAI CINEMA, ANDREA SEGRE E FRANCESCO BONSEMBIANTE

presentano / present


I SOGNI DEL LAGO SALATO / DREAMS  OF THE SALT LAKE

un film di / a film by Andrea Segre
una produzione / a production by Ambleto con Rai Cinema
in collaborazione con / in collaboration with JoleFilm e Mact Productions
e la partecipazione di / with the participation of Montura e Internazionale  



IL TOUR / THE TOUR

Ecco l’elenco delle sale dove Andrea Segre presenterà I SOGNI DEL LAGO SALATO.
In molti dei cinema qui elencati il film verrà proiettato anche nei giorni successivi alla presentazione. Maggiori informazioni sono disponibili presso i singoli cinema.

 

This is the list of the theatres where Andrea Segre is presenting DREAMS OF THE SALT LAKE.
Many of these theatres will screen the film again after the preview. Further information avaiable in each theatre.

29/09 Chioggia: Cinema Teatro Don Bosco
30/09 Padova: Cinema MultiAstra
1/10 Roma: Cinema Farnese Persol
2/10 Ferrara: Festival di Internazionale
2/10 Bologna: Cinema Lumière
3/10 Mantova: Cinema Mignon
4/10 Vicenza: Cinema Araceli
5/10 Milano: Cinema Mexico
6/10 Dolo (VE): Cinema Italia
dal 6/10 Milano: Cinema Beltrade
7/10 Torino: Cinema Fratelli Marx
8/10 Bergamo: Cinema Conca verde
9/10 Trento: Cinema Astra
10/10 Osnago (LC): Cinema Don SironiT
11/10 Treviso: Cinema Edera
12/10 Gorizia: Kinemax
13/10 Pergine (TN): teatro Comunale di Pergine
13/10 Trieste: La Cappella Underground
14/10 Pordenone: Cinemazero

 

Per maggiori dettagli su proiezioni successive e sulla possibilità di organizzare una proiezione nella vostra città: [email protected] / [email protected] / [email protected]




SELEZIONE UFFICIALE – FUORI CONCORSO

AL 68° FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO

Official Selection - Out of Competition at 68th Locarno Film Festival

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EVENTO SPECIALE DI CHIUSURA

ALLA 12a EDIZIONE DELLE GIORNATE DEGLI AUTORI 

Laguna Sud - Special Closing Event, in agreement with Venice Days

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S I N O S S I

Il Kazakistan oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non ricorda nemmeno più. Eppure la sua crescita è legata a doppio filo con l’economia italiana. La crescita dell’economia kazaka, pari al 6% annuo (un tasso che l’Italia ha avuto solo negli anni ‘60), è basata in gran parte sull’estrazione di petrolio e gas. L’ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film. Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post- sovietiche si intrecciano nel film e nella mente dell’autore con le immagini dell’Italia anni ‘60, trovate sia negli archivi ENI che in quelli personali girati dalla madre e dal padre di Andrea Segre, che negli anni ’60, ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita. Viaggiando tra Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l’iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i sogni di vecchi contadini o pastori e di giovani donne le cui vite sono rivoluzionate dall’impatto delle multinazionali del petrolio nell’economia kazaka. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne italiane che cinquant’anni fa vissero simili emozioni e speranze.

 

S Y N O P S I S

Nowadays Kazakhstan is experiencing the same euphoria as that of 60s and 70s booming Italy, a permeating feeling that Italy does not even remember today. Nevertheless, Kazakh growth is closely connected to Italian economy. Kazakh economic enhancement, which is equal to 6% per year (a rate that Italy managed to reach only during the 60s), is mainly based on oil and gas mining. ENI plays a key role in Kazakh oilfields’ management and a large number of Italian people work in Kazakhstan, especially in the regions around the Caspian Sea, where this film was shot. In the film, as well as in the author’s own mind, the images of the extended Eurasian Steppe and those of the endless and neat spaces of post-Soviet lands interlace the images of 60s Italy, extracted both from ENI’s archives and from the private film clips shot by Andrea Segre’s twenty-year-old mother and father, who actually experienced the euphoria generated by the progress in Italy during the 60s. By travelling between Aktau and Astana, between the oil steppe towards the Caspian Sea and the hypermodernity of the new capital city, the film pauses and listens to the lives and the dreams of old farmers or shepherds and young women, whose lives have been deeply changed by the impact of oil multinational corporations on Kazakh economy. Their stories converse at a distance with that of Italian men and women, who would live such emotions and hopes fifty years ago.


N O T E   D I   R E G I A

Se avessi ascoltato la ragione probabilmente non sarei partito. Non cercavo qualcosa di preciso. In questo film, più che in molti altri, ho semplicemente seguito il desiderio e l’istinto. E’ il privilegio del cinema documentario. E’ l’emozione del cinema documentario. Una libertà di sguardo e di pelle, che proverò a seguire sempre. Volevo andare in Kazakistan. Perdermi in terre di confine, in orizzonti talmente ampi da diventare intimi. “I sogni del lago salato” sono sogni che ho cercato nelle steppe asiatiche e che ho poi ritrovato nella cantina di mio zio Alberto (cugino direbbe lui), dove piccoli antichi sogni erano custoditi nelle pellicole 8 mm di 50 anni fa. Sono sogni che l’umanità ciclicamente prova a fare, senza avere il coraggio di fermarsi, di chiedersi cosa rimane indietro. Negli ultimi anni questi sogni sono accelerati a tal punto che per la mia generazione è diventato invece necessario iniziare a chiederselo. Stiamo contando le ferite e abbiamo voglia di fermarci. Abbiamo voglia di non accettare che gli orizzonti siano solo quelli della necessità di crescere. A me lo ha insegnato Sozial, un pastore in riva al Mar Caspio, sotto la prima tempesta di neve dell’inverno scorso. In Kazakistan. Non così lontano da qui.

 

D I R E C T O R ’ S   N O T E S

If I had listened to my mind, I probably wouldn’t have left. I wasn’t searching for anything in particular. In this film, more than in many others, I simply followed my curiosity and my instinct. This is the privilege of the documentary film making. This is also the emotion of the documentary film making. A freedom of glance and feelings, which I will always try to follow. I wanted to go to Kazakhstan and get lost in the border lands, in the wideness of those horizons, whose broadness ultimately turns into intimacy. “Dreams of the Salt Lake” are the dreams I searched for in the Eurasian Steppe and which I then retraced in my uncle (or rather cousin, as he would say) Alberto’s cellar, where tiny ancient dreams had been shielded in fifty-year-old 8mm films for a long time. They are dreams that human beings cyclically try to have, while missing the bravery to stop and wonder what remains behind. Over the last few years these dreams have speeded up so fast that my generation has felt the need to wonder about it. We are counting the injuries and we really want to stop. We are endeavouring not to accept the fact that the only possible horizons seem to be those of growth. This is what Sozial, a shepherd living on the shores of the Caspian Sea, taught me last winter, during the first snowstorm of the season. This happened in Kazakhstan. Not so far away from here


 

 

 

“I Sogni del Lago Salato” sarà presentato / “Dreams of the Salt Lake” will be presented:

al SalinaDocFest, in concorso, il 18 settembre 2015 / at SalinaDocFest, in competition, on September, 18th 2015

al 2nd Silk Road IFF, Fuzhou - Cina (22-26 settembre 2015) / at 2nd Silk Road IFF, Fuzhou - China (September, 22nd-26th 2015)

al Festival di Internazionale a Ferrara il 2 ottobre 2015 / at Festival di Internazionale in Ferrara, on October, 2nd 2015

 

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