news

Lingue Viventi
By: Redazione Fuorirotta
In:news
venerdì 09 febbraio 2018

nuovo-logo-FR

Un viaggio attraverso i progetti FuoriRotta 2017

 

Lingue Viventi 

di Martina Taccani

 

Quanto sono viventi le lingue minoritarie lungo i Pirenei?

Quanto possono far vivere la comunità e lingue minoritarie?

Queste sono le domande che si è posta Martina prima di intraprendere il viaggio, durato 24 giorni, lungo i Pirenei, dall’Atlantico al Mediterraneo. Un viaggio attraverso cui ha incontrato e conosciuto da vicino scuole associative che promuovono lo studio delle lingue minoritarie di quell’area geografica (basco, occitano e catalano).

L’interesse di Martina per la diversità linguistica ha radici lontane e profonde: figlia di madre italiana e padre uruguaiano, vive da due anni in Francia e, per lei, uscire dalle zone linguistiche familiari (italiano, francese, spagnolo) rappresenta un’urgenza e un’opportunità di scoperta, conoscenza e comprensione. Le parole e i suoni diventano senso d’identità, tra appartenenza e diversità. Ed è proprio questo che Martina ha voluto indagare con il suo progetto.

Attraverso un racconto di viaggio e fotografie scattate per racchiuderne i momenti più significativi, Martina ha raccontato nei mesi scorsi la varietà e la pluralità di un territorio poco conosciuto, attraverso le esperienze delle scuole dell’infanzia e primarie incontrate lungo il percorso: scuole bilingue, trilingue, a classe unica o la scuola dislocata, una in un comune francese e l’altra in uno spagnolo, che si raggiunge con il pulmino mischiando alunni e maestri. Scuole in cui la comunità viene coinvolta in prima persona nelle attività e nella programmazione, favorendo e sostenendo così l’autonomia interna, in base alle risorse disponibili.

Il viaggio di Martina, condotto principalmente a piedi o in autostop, le ha rivelato una scuola diversa, inclusiva e partecipata, permettendole di conoscere e raccontarci le geografie umane e fisiche incontrate tra l’oceano, le montagne e il mare.

Ma il viaggio di Martina non è ancora finito: l’idea è ora quella di elaborare il racconto di viaggio in una favola archetipica, raccontando i luoghi, le persone e le scuole incontrate attraverso foto reali e di personaggi riprodotti da inserire in un particolare teatro di carta conosciuto come Kamischibai.

Curiosi di saperne di più? Ecco qualche immagine di una storia di lingue viventi in divenire.