NUOVI VIAGGIATORI - FuoriRotta

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Moltissimi ragazzi in questo mondo non possono viaggiare o lo devono fare senza davvero andare in un altro luogo. Il diritto al viaggio è negato a molti cittadini del mondo dalle legislazioni di protezione delle zone più ricche del pianeta, Europa in primis, ma viaggiare oggi è difficile anche per i cittadini colpiti dalla crisi di quelle zone, tra cui moltissimi giovani, sempre più vicini alla necessità di emigrare. Ma il diritto al viaggio è messo in discussione nella sua essenza anche dalla sempre maggiore omologazione commerciale: muoversi con agenzie tra villaggi turistici, crociere, aeroporti e centri commerciali non ha nulla a che fare con il viaggio e moltissime delle mete preferite dai viaggi preconfezionati si assomigliano, consegnando al non-viaggiatore la sicurezza di non cambiare mondo, di non sentirsi disorientato.

Il disorientamento è invece esperienza fondamentale nella vita umana, per questo vogliamo che FuoriRotta costituisca l’occasione per ragazzi di qualsiasi cittadinanza per immaginare nuovi viaggi FuoriRotta, non avventure rischiose ed esagerate, ma esperienze di incontro e conoscenza con ciò che il mondo vorrebbe tenere lontano o nascosto. Noi, nei limiti delle nostre possibilità, cercheremo di sostenerne alcuni.

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Testimonianze

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Data: 26 Set, 2014

Viaggiare nel tempo e nello spazio. Viaggiare tra Passato e Presente. Viaggiare da Occidente ad Oriente. Un tuffo a ritroso nei secoli: ripercorrere la parte iniziale di uno degli storici percorsi della “Via della Seta” europea e per un tratto asiatica; camminare attraverso i luoghi in cui Alessandro Magno diede vita al primo grande spettacolo di sincretismo culturale tra il mondo ellenico (occidentale) e quello persiano e indiano (orientale); respirare il cammino tra la Costantinopoli e la Bakukh di un tempo e quelle di oggi, percorrendo tutta la penisola anatolica e attraversando Armenia e Azerbaijan. Col cuore pulsante per ciò che è stato e gli occhi nel presente: parallelamente una nuova via si è formata e continua ad evolversi, quella dei gasdotti (ultimo esempio, con l’Italia protagonista dell’ultimo tratto: TAP-TANAP- BTE), la “Via del Gas” che collega il Mar Caspio all’Europa. Viaggiare attraverso la “Via della Seta Nera” significa per me ripercorrere la strada che per secoli, e ancora oggi, in un modo o nell’altro, attraverso scambi economici e culturali ha collegato e collega due mondi, due realtà, due punti di vista. Via che, presa poco spesso in considerazione in quest'ottica, ha unito popoli con culti e usanze differenti, lungo la quale religioni come l’Islam, ad esempio, sono arrivate fin dall’altra parte del mondo, fondendosi in armoniose unioni che hanno generato storie, culture, tradizioni e società diverse e lontane dalla nostra. Oggi, Via percorsa da chilometri di condotti e tubature che stanno impoverendo e deturpando irrimediabilmente il territorio. Ieri, Via percorsa da filosofi, mercanti e monaci Sufi che hanno fuso la cultura ellenica, prima, e arabo-islamica, poi, con quelle locali, indigene, dando vita a fenomeni straordinari di sincretismo culturale. Un’immersione totale nei colori, nei sapori, negli odori e nei suoni dei villaggi turchi in cui si è fermato il tempo, nelle moschee, nei monasteri e nei luoghi più inesplorati in cui, attraverso antiche tradizioni, riti e pratiche, si fondono la religione e la ricerca della felicità, che ovunque accomuna l'uomo, alle più profonde e intime espressioni culturali dell’essere umano. Parallelamente l’altra faccia della Via, quella più grassa, che ingrassa e inquieta, da cui ci distaccheremo piano piano, ma di cui documenteremo l’esistenza deturpatrice, che trasporta uno dei beni più importanti, oggi, per la sopravvivenza delle nostre vite urbanizzate e altamente inquinanti. Ritornando sull’antica Via della conoscenza incontreremo luoghi dove ancora oggi rimangono intatti modelli di società e tipi di relazioni di ieri, i quali non sono stati irrimediabilmente corrotti dalla lunga mano della “modernità” e dell’“occidentalizzazione”. In questi luogi le conseguenze della globalizzazione fluiscono attorno alla terra e allo spirito, senza riuscire ad intaccarne l'essenza, e la magia non è un'illusione, ma una vibrazione che permea l'aria e risuona in armonia in ogni cuore. La voglia di conoscere e capire l’”altro” attraverso il vero Viaggio, e in questo confrontarsi con diverse esistenze, culture ed espressioni umane, diventa scopo e missione di ogni uomo, che voglia conoscere la propria essenza di Uomo.

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